I Toto sono una delle band di maggior successo di vendita nel mondo sia a livello di tour che di album (28, con oltre 40 milioni di copie). La band di Steve Lukather e soci ha composto brani, come “Africa”, “Hold the Line”, “Rosanna” o “Georgy Porgy”, che hanno dominato le classifiche e sono entrati nella storia.
Steve Lukather e Joseph Williams hanno presentato una line up composta dal bassista John Pierce, Steve Maggiora e Greg Phillinganes alle tastiere, Shannon Foster alla batteria e il poliedrico Warren Ham ai fiati, percussioni e voce.
La serata dei TOTO a Perugia conferma che questo è uno dei gruppi più amati con quelle tipiche armonizzazioni vocali, i synth e la MUSIC MAN sempre frizzante di LUKE che sostengono decisi la voce inconfondibile dell’altro pilastro, un Joseph Williams in gran forma. In scaletta i brani più famosi, canzoni dell’ultimo album With a little help from my friends e la cover di Little Wing di Jimi Hendrix, uno dei suoi punti di riferimenti musicali.
Sold out da mesi è stato uno dei più importanti appuntamenti di quest’anno insieme all’altro concertone quello di Lenny Kravitz rimandato già ai tempi del covid. Umbria Jazz è sempre più palcoscenico ambito per le più importanti band a livello planetario, chissà cosa ci porterà nella prossima edizione?
Steve Lee Lukather (Los Angeles, 21 ottobre 1957) è un cantante, chitarrista e produttore discografico statunitense, fondatore e leader dei Toto di cui è l’unico componente sempre presente in tutte le esibizioni tenute.
Il LUKE SOUND è diventato un riferimento per milioni di chitarristi: aggressivo e al tempo stesso raffinato. Ha collaborato come turnista e come partner con top players da Clapton a Jeff Beck a Steve Vai a Larry Calton e lo stile di Steve Lukather è una complessa mistura di rock, jazz e blues che sconfina nel progressive e nella fusion.
Per quanto riguarda l’equipaggiamento, dalla classica accoppiata Gibson–Marshall e poi Gibson–Mesa Boogie di fine anni settanta si passa ai complessi sistemi a rack, assemblati con l’aiuto di Bob Bradshaw il cui preamplificatore a valvole Custom Audio 3+ diventa nel tempo il cuore pulsante del suono di Lukather. Ad amplificare il timbro del premp ci sono i finali di potenza (anche questi valvolari) della VHT. In mezzo, a processare il segnale, una serie di effetti che include macchine della TC Electronic e della Lexicon (oggi i modelli nel rack di Lukather sono Tc Electronic M-One XL, 2 Lexicon PCM 70, Line 6 Mod Pro, Mxr Smart Gate Pro, Custom Audio Black Cat-Vibe, Custom Audio Tremolo).
Anche il sistema di altoparlanti è molto complesso: alla cassa centrale arriva infatti il segnale dry mentre le due laterali ricevono il suono wet, ovvero con gli effetti.
curiosità: Per anni Steve Lukather ha avuto in giro per il mondo 3 sistemi “gemelli” (uno in America, uno in Europa e uno in Giappone) per limitare costi e rischi di trasporto di un sistema complesso come il suo: per limitare ulteriormente costi e rischi il sistema “live” è composto da 2 testate Bogner Ecstasy 101B collegate a 2 casse 4×12 Bogner, e da una pedaliera composta da vari pedali assemblata sempre dal guru Bradshaw.
Quanto alle chitarre, dopo le Gibson dei primi anni, in particolare Les Paul, Steve adotta le Valley Arts, ma in seguito Luke si affida alla Music Man, che ancora oggi costruisce e commercializza il suo modello “signature”, la Luke i cui pickup sono dei modelli custom costruiti appositamente per Lukather e lo strumento è corredato di un booster attivo, che incrementa il segnale fino a 12 dB.