I GRANDI EVENTI ALL’ARENA SANTA GIULIANA
Una icona della musica, non solo del jazz. Uno degli artisti afroamericani più influenti e rispettati. Un’autentica leggenda vivente.
È Quincy Jones, al cui ottantacinquesimo compleanno Umbria Jazz dedica la serata inaugurale (13 luglio) all’arena Santa Giuliana. Sul palco dell’arena si alterneranno, presentati dallo stesso Jones, grandi artisti che in passato hanno lavorato con lui: la star della canzone americana Patti Austin, i virtuosi della vocalità jazz Take 6, la jazz singer Dee Dee Bridgewater, un grande della musica brasiliana, Ivan Lins, e, da Cuba, Alfredo Rodriguez e Pedrito Martinez. In più, ci sarà come ospite speciale Paolo Fresu.
Dietro a loro, con gli arrangiamenti originali di Quincy Jones, la Umbria Jazz Orchestra diretta da John Clayton con Nathan East & Harvey Mason.
Sezione brasiliana stellare con un week end che si annuncia memorabile. Il 14 luglio Gilberto Gil presenterà una rilettura di uno dei suoi più storici e riusciti progetti, il disco Refavela che incise quarant’anni fa e che rappresenta l’anima più africana della musica di Bahia. Aprirà la serata Margareth Menezes, una delle personalità più prorompenti della scena brasiliana.
Il 15 luglio due set di eccezione: Stefano Bollani torna alle sue passioni carioca portando in tour il materiale del suo ultimo disco, “Que Bom”. Caetano Veloso con “Ofertorio” sale per la prima volta sul palco di Umbria Jazz con i suoi tre figli musicisti. Un Caetano più intimo nella sua dimensione familiare.
In continuità con la tradizione che fin dall’inizio ha visto nell’arena il naturale teatro dei grandi eventi pop-rock, Umbria Jazz presenta il 16 luglio i Massive Attack, storica band britannica fondatrice del “trip hop” e protagonista di alcune delle più importanti innovazioni degli ultimi anni. Con 11 milioni di dischi venduti in carriera ed una miriade di riconoscimenti Massive Attack sono tra le sigle più popolari della scena contemporanea. Apriranno la serata gli Young Fathers, vincitori tra l’altro del prestigioso Mercury Prize. L’abbinamento non è casuale perché la band scozzese ha già collaborato con i Massive Attack.
Il 17 luglio l’atteso concerto di The Chainsmokers, uno dei fenomeni musicali del momento. Per il duo americano di performers/ produttori/dj Perugia è l’unica data estiva italiana.
Il 20 luglio sarà la volta di David Byrne. Fondatore e frontman dei Talking Heads, creatore della Luaka Bop, produttore discografico, fotografo, regista, autore, musicista (iscritto nel 2002 nella Rock & roll Hall of Fame) ed infine artista, David Byrne è un talento multiforme. Ha vinto anche un Oscar, un Golden Globe e due David di Donatello. Prima di lui si esibiranno i ricostituiti Os Mutantes, band di eccentrici creativi che fu l’anima più radicale del Tropicalismo con il suo esplosivo mix di psichedelia, rock, dissonanze. Il tutto naturalmente strettamente intrecciato con le tradizioni e l’enorme patrimonio ritmico della musica del Brasile.
Il 18 luglio esordiscono a Umbria Jazz due artisti emersi negli ultimissimi anni ma che stanno rapidamente conquistandosi un’audience internazionale per originalità e talento.
Somi con il suo New African Jazz getta un ponte tra le radici africane e la scena jazz e soul americana. Nel songbook di questa giovane cantante e songwriter si trovano le molteplici ispirazioni che provengono da mondi tanto diversi come Africa e America, legate tra loro da intensità espressiva e da una vocalità duttile ed estremamente naturale.
Benjamin Clementine, londinese, è tra i protagonisti di primo piano della nuova scena musicale. Certamente, uno degli artisti più imprevedibili e carismatici della sua generazione. Cantante dalla voce tenorile di grande espressività, pianista e multistrumentista, songwriter e poeta, Clementine (30 anni) con due soli album in studio ed una manciata di EP e singoli si è ritagliato un posto importante nella attuale musica d’autore.
Nel programma della Arena non manca il jazz.
Il 19 luglio torna uno degli artisti più amati dal pubblico di Umbria Jazz e per questo uno dei più assidui frequentatori del festival, Pat Metheny. Il grande chitarrista suonerà con il suo più recente quartetto. Sarà preceduto dal quintetto di Kyle Eastwood, contrabbassista e leader, noto e apprezzato anche come compositore di colonne sonore per alcuni dei film del suo illustre genitore, Clint Eastwood.
Il 22 luglio, giornata di chiusura del festival, ancora grande jazz con le canzoni di Melody Gardot, autrice e cantante raffinata, e con l’omaggio di Gregory Porter a Nat ‘King’ Cole (oggetto del suo ultimo disco) accompagnato dalla Umbria Jazz Orchestra diretta da Vince Mendoza.
Lunga e articolata la serata del 21 luglio, con ben tre distinti set.
Bokanté nato dall’incontro fortuito di Michael League, fondatore e leader di Snarky Puppy, una delle band più popolari degli ultimi anni, con la cantante Malika Tirolien, una ragazza cresciuta a Guadalupe e naturalizzata canadese. Attorno a loro ha preso forma la band, di cui fanno parte altri due ex Snarky Puppy, che suona una world music molto calata nei temi della contemporaneità.
Nik West, esplosiva performer (vocalista e bassista) e songwriter di talento, affonda le sue radici musicali e le solide basi tecniche nel funky e nel soul.
Un gruppo decisamente non convenzionale è Hypnotic Brass Ensemble, band di ottoni che si è formata nel South Side di Chicago. È una band a conduzione familiare, visto che i suoi membri sono sette dei figli di una leggenda del jazz della Windy City, Phil Cochran.
La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz presenta
AL TEATRO MORLACCHI LE STELLE DEL JAZZ
Il teatro Morlacchi è per tradizione la sede dei concerti jazz, quelli che, per intendersi, vengono solitamente definiti per puristi. Anche se negli anni Umbria Jazz ha coltivato e sviluppato interesse per i grandi eventi, batte qui il cuore del festival.
Quest’anno il teatro Morlacchi è sede di uno dei migliori programmi di sempre.
CONCERTI POMERIDIANI
13 luglio – I CARAVIAGGIANTI è una produzione originale che sarà presentata in anteprima a Umbria Jazz. È stata ideata da Rita Marcotulli che ne ha scritto anche le musiche, eseguite dalla stessa pianista romana con una band di eccellenti musicisti di diverse nazionalità. I testi e la voce narrante sono di Stefano Benni. Si tratta, più che di un concerto, di un lavoro multimediale in cui musica, parole, immagini concorrono a creare visioni e suggestioni attorno alla figura e ai capolavori del Caravaggio.
14 luglio – PAOLO FRESU DEVIL QUARTET
Il Devil Quartet è stato pensato da Fresu per sviluppare in modo diverso e dialettico, come suggerisce lo stesso nome, un’idea di quartetto che si era concretizzata nell’Angel Quartet, formazione molto celebrata a livello europeo. La regia sapiente di Fresu governa una musica che lui stesso definisce “melangé”, frutto di incroci di stili e linguaggi diversi, aperta e curiosa.
16 luglio – LUMINA – CARLA CASARANO (voce), LEILA SHIRVANI (cello), MARCO BARDOSCIA (contrabbasso), WILLIAM GRECO (pianoforte),EMANUELE MANISCALCO (batteria e percussioni). ”Lumina è un tributo alla luce”. Così Paolo Fresu racconta Lumina, che ora va in scena dal vivo dopo essere già uscita come disco per Tŭk Music, la sua raffinata etichetta.
Ed è proprio il trombettista sardo che ha ideato, diretto e prodotto l’opera, basata su composizioni originali, scegliendo i musicisti e tutte le altre componenti che hanno contribuito alla sua realizzazione.
17 luglio – “NO EYES- MEDITATIONS AROUND PREZ” – EMANUELE CISI/ DINO RUBINO/ ROSARIO BONACCORSO/ ADAM PACHE.
È l’omaggio che Emanuele Cisi vuole rendere con il suo eccellente quartetto a uno dei più grandi protagonisti della storia del jazz, Lester Young, cui Billie Holiday diede il soprannome di Prez, cioè il presidente dei sassofonisti tenori.
Cisi è ormai da molti anni uno dei più autorevoli specialisti dello strumento, a partire cioè dal 1995 quando fu eletto miglior nuovo talento nel referendum di Musica Jazz. Da allora ha inciso una dozzina di dischi da leader e una cinquantina come side man, per etichette italiane ed europee ma anche americane e giapponesi.
18 luglio – IGOR BUTMAN & MOSCOW JAZZ ORCHESTRA
Igor Butman è oggi la personalità più influente della scena del jazz in Russia. Sassofonista, band leader sia di piccole formazioni che di orchestre, direttore artistico, editore musicale e prima di tutto ambasciatore del jazz nel suo paese. Suoi ammiratori sono state star del jazz americano, come Wynton Marsalis. La stagione 2003 del Lincoln Center fu aperta dalle big band dirette dal sassofonista russo e dal trombettista di New Orleans. Una star del jazz russo è anche Oleg Akkuratov, uno straordinario pianista e vocalista che a soli sei anni fu ammesso per il suo talento a frequentare il Moscow Jazz College.
19 luglio – FABRIZIO SOTTI TRIO
Fabrizio Sotti da Abano Terme è andato in America, paese delle opportunità per definizione, quando era un ragazzo di sedici anni. Oggi è uno dei musicisti e produttori più famosi, ricercati, influenti della Grande Mela. Dopo i primi dischi come chitarrista, accolti con crescente interesse, ha deciso di esplorare l’altra faccia della musica, quella che si vive dietro alla console.
20 luglio – NOT A WHAT- FABRIZIO BOSSO, AARON BURNETT, GIOVANNI GUIDI, DEZRON DOUGLAS, JOE DYSON
Giovanni Guidi e Fabrizio Bosso hanno percorso strade molto diverse. I due artisti, incontratisi la scorsa estate a Umbria Jazz, dove hanno diviso il palco, l’uno con il Quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko, l’altro con il proprio progetto dedicato a Gillespie “The Champ”, hanno pensato di unire le loro forze in una idea che li potesse spingere a oltrepassare i confini della loro personale ricerca musicale.
21 luglio – “THE ITALIAN TRIO”, DADO MORONI/ ROSARIO BONACCORSO/ ROBERTO GATTO
Splendido esempio di trio pianistico italiano, somma di tre dei più importanti esponenti del jazz tricolore.
Dado Moroni è uno dei pianisti italiani più apprezzati e richiesti in America. Rosario Bonaccorso, è “strumentista di grande esperienza e sensibilità”, come lo definì Franco Fayenz. Roberto Gatto da sideman di lusso, ricercatissimo dai più importanti musicisti italiani e americani, con gli anni ha accentuato il suo ruolo di leader.
22 luglio – Fondazione Musica per Roma presenta
NEW TALENTS JAZZ ORCHESTRA di MARIO CORVINI
“OUR MONK – EXTEMPORA” con DANIELE TITTARELLI e ROBERTO GATTO
Con il sostegno del MIBACT e di S.I.A.E., nell’ambito dell’iniziativa “S’ILLUMINA – Copia privata per i giovani, per la cultura”
La New Talents Jazz Orchestra si è formata a Roma nell’ottobre 2012 sotto la guida del trombonista e arrangiatore Mario Corvini. È costituita da giovani musicisti di talento provenienti da varie regioni italiane e, dal 2016, collabora con la Fondazione Musica per Roma – Auditorium Parco della Musica. Per il progetto Extempora sono presenti, con l’orchestra, due ospiti speciali, Roberto Gatto e Daniele Tittarelli.
CONCERTI SERALI E ROUND MIDNIGHT
14 luglio, round midnight – TAKE 6 “TRIBUTE TO AL JARREAU”
Sei magnifiche voci rendono omaggio al geniale funambolo della vocalità che fu Al Jarreau, uno dei beniamini del pubblico di Umbria Jazz, scomparso nel febbraio 2017.
I Take 6, dopo oltre trenta anni di carriera (il gruppo cominciò a prendere forma nel 1987 in Alabama) sono senza dubbio il più famoso, premiato, amato gruppo “a cappella” della storia del jazz con il loro sofisticato e coinvolgente mix di soul, gospel, swing. Hanno ridefinito i parametri del gruppo vocale e sono stati il modello, in realtà nemmeno avvicinato, di tanti altri artisti che hanno tentato di imitarli.
15 luglio, round midnight- ROY HARGROVE QUINTET
Hargrove è stato considerato al suo esordio, sponsorizzato da Wynton Msrsalis, un autorevole epigono della grande filiera dei trombettisti bebop. A venti anni pubblicò il primo di una lunga serie di dischi da leader e con due di questi ha vinto altrettanti Grammy. Hargrove è un musicista eclettico e per il ritorno a Umbria Jazz, delle cui edizioni estive e invernali è stato molto spesso ospite, porta il suo più recente quintetto acustico, una formazione brillante e collaudata.
16 luglio, ore 22 – KURT ELLING QUINTET with MARQUIS HILL
Da Chicago, una delle città che hanno più contribuito allo sviluppo del blues e del jazz, sia agli albori che negli ultimi decenni, arrivano uno dei più grandi cantanti sulla scena, Kurt Elling, ed una “rising star” della tromba, Marquis Hill.
Kurt Elling è una delle voci maschili di riferimento del jazz contemporaneo, già vincitore di un Grammy. A Umbria Jazz 18 arriva con un quintetto di cui fa parte uno dei trombettisti giovani ma già affermati della scena di Chicago. Hill, non ancora trentenne, ha già vinto la prestigiosa Thelonious Monk International Jazz Trumpet Competition.
17 luglio, ore 22 – BILLY HART QUARTET with JOSHUA REDMAN
Billy Hart va per gli ottanta e ripercorrere la sua carriera significa riavvolgere il nastro di più di mezzo secolo di storia del jazz. Il batterista di Washington, D.C. classe 1940, a partire dai primi anni ‘60, dopo un inizio passato a suonare R&B con Otis Redding e Sam & Dave, ha incrociato, dal vivo o in studio, praticamente tutti o quasi i grandi del jazz. Da qualche
tempo guida un ottimo quartetto, che arriva a Umbria Jazz 18 con un ospite molto speciale, Joshua Redman, figura di spicco del jazz contemporaneo.
18 luglio, round midnight – BRAD MEHLDAU TRIO
Per Umbria Jazz il ritorno di Brad Mehldau (nella più raccolta, ideale, dimensione del teatro) è sempre un avvenimento perché il pubblico del festival fin dal suo esordio nel 1997, con un leggendario ciclo di concerti in una piccola sala, ha dimostrato di avere un debole per questo pianista dalla straordinaria vena poetica. Uno dei non moltissimi musicisti, Mehldau, che riportano all’essenza e al senso stesso della musica, cioè produrre emozioni.
19 luglio, round midnight – SERGIO CAMMARIERE QUINTET con AMEDEO ARIANO, LUCA BULGARELLI, BRUNO MARCOZZI, DANIELE TITTARELLI
Nella scena musicale italiana Sergio Cammariere è una figura decisamente atipica per il sommarsi, nel suo profilo artistico, di molti talenti: raffinato songwriter, interprete di rara intensità espressiva, pianista dal tocco elegante, compositore di colonne sonore per cinema e teatro. Cammariere è perfettamente a suo agio tra canzone d’autore e jazz, ma pure tra ritmi brasiliani e musica classica. E soprattutto, dimostra una innata predisposizione sia per la scrittura che per l’improvvisazione.
20 luglio, round midnight MINGUS BIG BAND
La Mingus Big Band, intitolata a Charles Mingus e votata a mantenere vive le composizioni del grande contrabbassista, ha cominciato il suo percorso artistico nel 1991 ed ha pubblicato undici dischi, ottenendo una vittoria ai Grammy e sette nominations. L’organico si basa su un nucleo piuttosto vasto di musicisti di diverse generazioni che ne fanno parte a rotazione, senza però che l’unità stilistica ed il suono della band ne siano minimamente alterati. “Una meraviglia ed una anomalia”, è stata definita la band, che ha ripreso l’eredità musicale del genio di Nogales e la ha tradotta in forza e creatività.
21 luglio, ore 22 – VIJAY IYER SEXTET
Se volete conoscere la forma del jazz che verrà (il riferimento, esplicito, è a “The Shape of Jazz to Came”, un capolavoro di Ornette Coleman), eccola. Così si è espresso Rolling Stone a proposito del sestetto di Vijay Iyer e del suo ultimo disco, “Far From Over”. Anche grazie ad una eccellente sequenza di cd la stampa specializzata, da Londra a Los Angeles, lo ha riconosciuto come uno dei più inventivi e originali pianisti e compositori dell’ultima generazione del jazz. Non per nulla Downbeat lo ha nominato Artista dell’anno nel 2012, 2015, 2016. In realtà Iyer e il sestetto dimostrano di saper cogliere pienamente la ricchezza della storia del jazz ma nello stesso tempo provano a spostarne più in avanti i paletti.
La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz
presenta
IL JAZZ TRA I TESORI DELLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
La Galleria Nazionale dell’Umbria ospita un ciclo di raffinati concerti di mezzogiorno che sottolineano l’esclusiva suggestione di questo luogo. Il jazz in Galleria in passato ha prodotto eventi memorabili: tra gli altri, i recital pianistici di Brad Mehldau, Uri Caine e Danilo Rea, il duo Charlie Haden – Pat Metheny. La Galleria Nazionale dell’Umbria ha una antica consuetudine con la musica, non soltanto jazz, visto che è stata la sede di memorabili concerti degli Amici della Musica di Perugia.
Il jazz va dunque nel museo dove è custodita la grande arte del Medioevo e del Rinascimento umbro e dell’Italia centrale, e lo fa con un programma colto ed elegante, pensato appositamente per questo spazio unico. Sullo sfondo della Sala Podiani, la mostra di uno dei maestri della fotografia di musica, Guido Harari.
IL PROGRAMMA
STEFANO BATTAGLIA – PELAGOS
Stefano Battaglia è uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale, anche grazie alla pluriennale collaborazione con ECM, di cui è uno dei musicisti di maggior rilievo. “Pelagos”, ovvero il Mare, è il titolo del suo ultimo doppio cd e non è casuale. Con questa parola si intende una frontiera attraverso cui si passa o dalla quale si è respinti. Si intende, con la mente rivolta ai fenomeni migratori, un coacervo magmatico di sensazioni che vanno dalla speranza alla tragedia.
GIANLUCA PETRELLA & PASQUALE MIRRA
Gianluca Petrella (trombone) e Pasquale Mirra (vibrafono, percussioni) con in più, da parte di entrambi, incursioni nell’elettronica. Due strumenti acustici molto diversi per un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica.
GIANNI COSCIA – LA MISTERIOSA FISARMONICA DELLA REGINA LOANA
Con “La misteriosa fisarmonica della Regina Loana”, spettacolo di musica e parole, Gianni Coscia rende omaggio a Umberto Eco, di cui è stato amico dai tempi del liceo fino alla morte del grande semiologo. Il titolo dello spettacolo di Coscia riprende quello di un libro di Eco, “La misteriosa
fiamma della Regina Loana”, il suo quinto romanzo pubblicato da Bompiani nel 2004.
ETHAN IVERSON
Ethan Iverson è diventato molto noto nel mondo del jazz per aver fatto parte dal 2000 fino all’anno scorso del trio The Bad Plus. Dopo alcune “escursioni” al di fuori di The Bad Plus (con Ron Carter, Al Heath, Bill Frisell, Charlie Haden, Lee Konitz) Iverson ora si avvia a esplorare nuovi percorsi.
DANIELE DI BONAVENTURA BAND’UNIÒN
La Band’Uniòn di Daniele di Bonaventura, pianista, bandoneonista e compositore, è nata per dare risposta all’esigenza di rileggere una letteratura musicale più legata alle proprie origini. È attorno al bisogno di musica, alla necessità dell’espressione, che ruota il lavoro del quartetto, sia esso jazz, tango, musica contemporanea o libera improvvisazione.
DAN KINZELMAN’S GHOST
Dan Kinzelman è un sassofonista americano che ormai da alcuni anni risiede stabilmente in Italia, dove svolge una intensa attività concertistica. Uno dei suoi progetti più interessanti e meno convenzionali è Ghost, che consiste in un ensemble cameristico di quattro fiati: una tromba (Mirko Rubegni) e tre sassofoni e clarinetti (lo stesso Kinzelman, Manuele Morbidini e Rossano Emili) più, talvolta, percussioni.
ANTONELLO SALIS / SIMONE ZANCHINI
Antonello Salis, fisarmonica e pianoforte; Simone Zanchini, fisarmonica e live electronics: due musicisti molto diversi per formazione e percorsi artistici: autodidatta il primo, diplomato al conservatorio Rossini di Pesaro il secondo.
Salis e Zanchini sono accomunati da una disinibita vena creativa e da una idea di musica che mal si concilia con i paletti dei generi codificati. Nelle live performance del duo si incrociano, si sovrappongono, si scambiano stimoli e suggestioni le correnti musicali contemporanee oltre ogni limitante classificazione.
FRANCESCO PONTICELLI, FRANCESCO DIODATI, FILIPPO VIGNATO
Francesco Ponticelli è uno dei contrabbassisti jazz più attivi in Italia, anche per la sua abilità nell’inserirsi in contesti diversi. Con il chitarrista Francesco Diodati ha formato un duo che rappresenta una delle proposte musicali più originali e innovative in circolazione. A Umbria Jazz si presentano in trio, con l’aggiunta del trombonista e compositore Filippo Vignato, che ha vinto il premio ” Miglior nuovo talento” del Top Jazz 2016, il referendum della critica indetto da Musica Jazz.
DANILO REA
Per Danilo Rea il concerto nella Galleria Nazionale dell’Umbria è un ritorno. Nel 2003 – era il periodo di “Lirico”, il disco in cui Rea aveva riletto con il linguaggio del jazz le arie d’opera – Danilo fu protagonista di un bellissimo recital nella Sala Podiani.
Rea è uno dei musicisti, non solo italiani, che hanno frequentato più assiduamente i programmi di Umbria Jazz, anche per via di un eclettismo che lo ha portato a proporsi in progetti musicali molto diversi tra loro.
La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz presenta
UMBRÒ, RESTAURANT STAGE, LA BOTTEGA DEL VINO, LA TAVERNA, LE JAM NOTTURNE DA CESARINO
Un locale del centro storico, Umbrò, è tra le nuove sedi di Umbria Jazz. Da lunedì 16 a domenica 22 luglio, ogni giorno due concerti, alle ore 19 e alle ore 22. Un palco tutto dedicato alla musica brasiliana con l’alternanza di Anat Cohen & Marcello Gonçalves e di Yamandu Costa & Guto Wirtti.
ANAT COHEN & MARCELLO GONÇALVES
Anat Cohen, molto nota al pubblico di Umbria Jazz che ha potuto ascoltarla in numerose edizioni e in varie formule, è una clarinettista versatile e di grande talento. Marcello Gonçalves è un virtuoso della chitarra a 7 corde. Insieme formano un duo che, per la maestria di entrambi, rende qualsiasi altro strumento superfluo, come ha scritto Downbeat.
YAMANDU COSTA & GUTO WIRTTI
Il primo suona la chitarra a sette corde, il secondo è uno specialista del “baixolão” (chitarra-basso). Sono entrambi originari dal sud del Brasile, si conoscono da ragazzi e nelle loro composizioni denunciano una forte influenza della musica e in particolare dei balli sudamericani.
Tutti i giorni alle ore 19 apre lo spazio ristorante e snack bar dell’Arena Santa Giuliana e alle 19,30 comincia il concerto presso il Restaurant Stage. Due gli artisti in cartellone: Andrea Pozza, pianoforte e il trio di Matteo Mancuso.
MATTEO MANCUSO TRIO
Matteo è un giovanissimo chitarrista siciliano, figlio d’arte, dotato di una tecnica prodigiosa che gli permette di cimentarsi con un repertorio eterogeneo, dai Beatles ai classici del jazz. Lo scorso anno il ragazzo palermitano ha frequentato le Clinics del Berklee ed è stato premiato come uno degli studenti più meritevoli.
ANDREA POZZA
Uno dei migliori pianisti italiani. Diplomato al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, dove attualmente è titolare della cattedra di pianoforte jazz, ha esordito a tredici anni in uno storico club genovese.
Pozza è un musicista eclettico capace di affrontare con assoluta disinvoltura qualsiasi repertorio.
Musica tutti i giorni (ore 13 e ore 19) alla Bottega del Vino dove saranno di scena Accordi Disaccordi e Max Gallo Quartet.
ACCORDI DISACCORDI
Un trio (chitarra solista, chitarra ritmica, contrabbasso) che si è ritagliato un ruolo originale a partire dal repertorio che coniuga generi diversi ma affini come swing e gypsy.
MAX GALLO QUARTET
Torinese, studi di chitarra dall’età di tredici anni, innamorato del jazz dopo aver ascoltato i grandi dello strumento. Oggi è tra i chitarristi più quotati e richiesti.
Altro storico locale del festival è la Taverna, dove si suona sabato e domenica a ora di pranzo.
ROCKIN’ DOPSIE JR. & THE ZYDECO TWISTERS
In assoluto, uno dei musicisti più amati dal pubblico di Umbria Jazz. Spettacolare showman sul palco (lo chiamano “the James Brown of Zydeco”) questo popolarissimo figlio di New Orleans ha ereditato il nome, la band ed il marchio da suo padre, Rockin’ Dopsie, una vera leggenda della musica della Louisiana e del sud degli Stati Uniti.
Le notti di Umbria Jazz finiscono da Cesarino, locale in piazza IV Novembre, con il rito delle jam session. La band residente, alla quale tutti i musicisti potranno unirsi, è un quintetto costituito da PIERO ODORICI e DANIELE SCANNAPIECO ai sassofoni, ANDREA POZZA al pianoforte, ALDO ZUNINO al contrabbasso e LUCA SANTANIELLO alla batteria. Una band di musicisti esperti, tra i migliori esponenti dei loro strumenti. Una band che dal vivo sa come restituire in modo perfetto il clima delle jam sessioni per nottambuli.
La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz
presenta
MUSICA GRATIS PER TUTTI IN PIAZZA IV NOVEMBRE E GIARDINI CARDUCCI
PERCHÉ UMBRIA JAZZ È NATA COSÌ
Swing, blues, rock, funk, soul fino alle più pure tradizioni di New Orleans come lo zydeco, e altro ancora. Musica godibile e accessibile anche per i non specialisti e per chi vuole solo rilassarsi e godersi la vacanza a Perugia.
Questo si ascolta dai palchi del centro storico in Piazza IV Novembre e ai Giardini Carducci tutti i giorni, da mezzogiorno fino delle ore piccole senza soluzione di continuità. Sono circa centoquaranta i concerti gratuiti che restano un tratto distintivo del festival: Umbria Jazz nacque quarantacinque anni fa come un evento gratuito e itinerante per le piazze dell’Umbria e anche dopo la ripresa, nel 1982, conservò l’idea di fondo che Umbria Jazz dovesse essere aperta a tutti.
IL CARTELLONE
Torna Rockin’ Dopsie Jr. con i suoi Zydeco Twisters, in assoluto, uno dei musicisti più amati dal pubblico di Umbria Jazz. Spettacolare showman sul palco (lo chiamano “the James Brown of Zydeco”) questo popolarissimo figlio di New Orleans ha ereditato il nome, la band ed il marchio da suo padre, Rockin’ Dopsie, una vera leggenda della musica della Louisiana e del sud degli Stati Uniti.
Novità assoluta è Matteo Mancuso, giovanissimo chitarrista siciliano, figlio d’arte. Matteo è dotato di una tecnica prodigiosa che gli permette di cimentarsi con un repertorio eterogeneo, dai Beatles ai classici del jazz.
Gli Huntertones sono una formazione il cui marchio di fabbrica coniuga improvvisazione e composizioni non banali nelle quali confluiscono elementi di jazz, funk, soul, hip hop, rock, R&B.
Inutile presentare i Funk Off a chi frequenta Umbria Jazz. La street band toscana è diventata popolarissima con una formula originale e riconoscibile: superare il concetto di marching band della tradizione di New Orleans proponendo una musica trascinante e spettacolare, moderna e coinvolgente.
The New Orleans Mystics si definiscono un versatile gruppo vocale che ha in repertorio una varietà di classici R&B, soul, disco, jazz, Motown, coprendo un periodo che va dagli anni ‘40 a oggi. L’intrattenimento è la principale vocazione dei Mystics, assieme alla duttilità e al mestiere che permette loro di padroneggiare ogni tipo di spettacolo.
Tom Ibarra è un giovanissimo (classe 1999) chitarrista e compositore francese di jazz, funk, fusion che può vantarsi di una prerogativa non comune: è il più giovane testimonial delle chitarre Ibanez, storica azienda tra le prime al mondo per storia e qualità di prodotto.
Claudio Jr De Rosa rappresenta a pieno titolo le nuove leve del jazz italiano, anche se sarebbe riduttivo definirlo un emergente. Il giovane (classe 1992) sassofonista e polistrumentista, presentato a Umbria Jazz Spring con il suo quartetto, ha già una forte connotazione europea.
Bob Malone, per la prima volta a Umbria Jazz, è un cantante, tastierista e songwriter tra i più popolari in America. Attualmente fa parte del gruppo di John Fogerty, eroe del rock a stelle e strisce per essere stato il leader dei Creedence Clearwater Revival. Ed è il rock, anche nella variante rock-blues, il genere che suona Bob Malone, nella declinazione più autentica e viscerale: musica delle radici americane che soprattutto dal vivo trova la sua vera identità.
“Non vogliamo camminare, vogliamo volare”. Parola di Ziek McCarter, frontman di Con Brio, la band di San Francisco che esordisce a Umbria Jazz dopo che è diventata, soprattutto con i suoi eventi live, una specie di istituzione musicale della Bay Area. Formatasi cinque anni fa, la band è costituita da sette musicisti di diversa estrazione ma con il comune denominatore della passione per il funk e il soul psichedelico. Sly & the Family Stone sono il loro principale punto di riferimento musicale.
Infine, come da tradizione consolidata da anni sul palco di Umbria Jazz salgono big band di istituzioni scolastiche americane di vario grado, dai college universitari agli istituti superiori.
Uno spazio c’è anche per i finalisti ed i vincitori del Conad Jazz Contest e dei migliori allievi della Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics